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TRENTO. La procura di Trento ha aperto un’indagine che ha coinvolto il sindaco di Palù del Fersina, comune nel cuore della valle dei Mocheni, Franco Moar, la madre Rita Lenzi e il direttore dei lavori, Andrea Bombasaro. Tutti e tre risultano iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di abuso edilizio, reato paesaggistico e invasione di terreno comunale per la ristrutturazione della baita (di proprietà della famiglia del primo cittadino) sita in località Laner, a circa 1.730 metri di quota.
Queste le ipotesi di reato che vengono contestate nel fascicolo aperto dal pubblico ministero Davide Ognibene. Contestazioni che chiaramente – essendo ancora alla prime battute dell’inchiesta, in fase di indagine preliminare – devono essere ancora tutte dimostrate. Dunque, essendo ancora in corso gli accertamenti sul caso, non è detto che il procedimento possa avere dei risvolti penali. L’avviso di garanzia è arrivato proprio negli scorsi giorni.
Secondo le ricostruzioni dell’accusa, la baita – destinata ad essere affittata – avrebbe subito degli interventi di ampliamento, anche in altezza, e avrebbe invaso anche un tratto di proprietà comunale. Per ora le ispezioni e le verifiche risultano ancora in corso e dunque, devono ancora concludersi.Il sindaco e sua madre, rappresentati dall’avvocato Luca Pontalti, e il direttore dei lavori, difeso dall’avvocato Matteo Pallanch, dovranno ora difendere la loro posizione. Dal canto suo, Moar ha voluto subito chiarire: «Ho eseguito le lavorazioni secondo il permesso di costruire – ha precisato – senza commettere alcun reato».F.C.
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Originale su L’Adige