Borgo: rogo al capannone dell’azienda Caron, danni per oltre 2 milioni di euro – Valsugana – Primiero


BORGO. Le operazioni di spegnimento del devastante rogo al capannone dell’azienda Caron Francesco in via Puisle sono proseguite incessantemente fino quasi all’alba di ieri, sabato 11 ottobre. Le fiamme, divampate poco dopo le 21 di venerdì, sono state domate grazie al tempestivo intervento di una settantina di vigili del fuoco (fra i volontari di Borgo, Castelnuovo, Roncegno, Pergine ed i permanenti di Trento). Una squadra del corpo di Borgo, dopo che le fiamme si potevano dire finalmente spente, ha presidiato in modo continuativo l’area fino a ieri sera: fino al mattino infatti la zona da cui si sono sprigionate le fiamme doveva essere a più riprese di nuovo irrorata con acqua e agenti estinguenti a causa della ripresa di focolai.

Borgo Valsugana, furioso incendio nella sede della Caron

Il rogo è scoppiato nella serata di venerdì 10 ottobre, intorno alle 21, all’interno della struttura dell’azienda, specializzata in fornitura di trattori e macchine agricole. Sul posto sono immediatamente intervenuti i vigili del fuoco, impegnati a lungo per spegnere le fiamme e mettere in sicurezza l’area. Le origini del rogo sono ancora da chiarire, ma non si registrerebbero feriti né intossicati

Da ieri mattina, oltre alla conta degli ingenti danni, tutt”ora in corso (fra danni alla struttura ed ai mezzi andati distrutti si stima oltre i 2 milioni di euro), è iniziata anche la messa in sicurezza dello stabile, soprattutto della copertura che in parte è crollata, nella zona sud est, quella più lontana dalla strada, sul retro del capannone dove le fiamme ed il calore sono stati più virulenti.Dai primi rilievi effettuati dalla squadra di periti del corpo permanente di Trento è emerso come le fiamme siano partite proprio in quel punto del capannone, da alcune zone soppalcate dove c’è il magazzino dell’azienda. Danneggiata anche parte del punto vendita, ma fortunatamente l’intervento coordinato e massiccio dei vigili del fuoco ha permesso di contenere le fiamme, per l’appunto, verso la parte sinistra del capannone. Le fiamme sono state particolarmente dirompenti anche per il tipo di materiale che bruciava, come plastiche, pneumatici e sostanze infiammabili.L’appartamento del titolare, Paolo Caron (che gestisce l’azienda assieme alle sorelle Roberta e Daniela), è tutt’ora inagibile a causa del fumo che ha invaso tutto il complesso, ma non è stato danneggiato dall’incendio, che ha interessato solo un pianerottolo esterno: con la sua famiglia (moglie e due figli) ha trovato ospitalità a Borgo da familiari.Paolo Caron è rimasto anche leggermente ustionato nei primi, convulsi, momenti dell’incendio: vedendo le fiamme ha cercato di entrare nel magazzino ma il calore, o forse una fiammata di ritorno aprendo la porta, gli ha provocato una scottatura sul capo.«Sono in corso – spiega la sindaca Martina Ferrai, presente sul posto anche ieri per tutta la giornata – le valutazioni per capire se il capannone è agibile. Il grande calore che si è sviluppato durante l’incendio può aver danneggiato le strutture, quindi deve essere verificato anche quest’aspetto. Per fortuna una parte di magazzino e una parte di capannone non è stata interessata direttamente dalle fiamme: il materiale lì stoccato, benché annerito dal fumo, non è stato incendiato, però è ovvio che c’è tanto lavoro adesso da fare anche per spostare tutta la merce, ripulire e poi vedere cosa si dovrà fare».I vigili del fuoco hanno dato assistenza ai titolari per recuperare dall’appartamento oggetti e beni che possano servire in questi primi giorni. Ai figli è toccato anche, con tutta la delicatezza del caso, avvertire di quanto accaduto in azienda gli anziani genitori, Francesco con la moglie Elsa, che dal Veneto (Francesco è originario di Pianezze San Lorenzo, in provincia di Vicenza) hanno fondato la “Caron cav. Francesco” nel 1968, dapprima in centro a Borgo, ampliata nel 1982 in zona industriale con un punto vendita di ferramenta in centro al paese riunita in via Puisle alla parte di macchinari nel 2006.«Era da molto tempo – commenta il comandante dei vigili del fuoco di Borgo, David Capraro – che non vedevamo un incendio industriale così grosso. Noi siamo arrivati sul posto quando purtroppo si erano già aperti i lucernari sul tetto, a causa delle elevate temperature. Vuol dire che era già un po’ che l’incendio covava all’interno, alimentato dall’aria entrata dall’alto. Siamo riusciti dopo un paio d’ore a contenere le fiamme alla zona sud, dove era impossibile far entrare i vigili per il pericolo di crolli incipienti».



Originale su L’Adige

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