Site logo

Brambilla: la Provincia non pensi di usare i radiocollari per individuare orsi da abbattere – Cronaca


TRENTO. La Lega italiana per la difesa degli animali e dell’ambiente (Leidaa), presieduta dall’onorevole Michela Vittoria Brambilla, ha inviato alla Provincia di Trento un’istanza di accesso agli atti relativamente alla cattura per radiomarcaggio di una femmina d’orso, eseguita ieri dai forestali trentini in località San Lorenzo Dorsino.

La Leidaa diffida anche il presidente Fugatti dal procedere “secondo l’ormai consolidato, aberrante metodo”.

“Nel metodo Fugatti per la gestione dei plantigradi – afferma Brambilla in una nota – l’applicazione del radiocollare precede, solitamente di poco, l’emissione di una sentenza di morte.

Peraltro dell’orsa catturata si sa soltanto che è adulta, che la trappola a tubo è stata piazzata nei pressi di un’isola ecologica con cassonetti anti-orso e che materia organica riferibile all’animale è stata consegnata alla Fondazione Mach per l’identificazione: ultimo atto, secondo il suddetto metodo, prima di firmare un decreto di abbattimento nel cuore della notte e ottenere l’esecuzione eludendo qualsiasi controllo di legalità.

Contro l’uso distorto di uno strumento come il radiocollare, che dovrebbe servire a studiare monitorare e il comportamento degli orsi e non a facilitare o giustificare abbattimenti già programmati o addirittura ‘promessi’ per legge, non solo diffidiamo il presidente Fugatti dal procedere secondo il suo ripugnante metodo, ma chiediamo di conoscere la documentazione istruttoria del Servizio faunistico che inquadra la storia dell’esemplare catturato e delle sue interazioni con l’uomo. È semplicemente scandalosa, e inaccettabile in un paese libero e democratico, l’opacità di cui si ammanta l’operato del presidente della Pat”.

Si apprende intanto che sono una quindicina gli esposti depositati dalle associazioni animaliste presso la Procura della Repubblica di Trento in relazione all’abbattimento dell’orsa Kj1, responsabile dell’aggressione ai danni di un turista francese nel Comune di Dro, in Trentino, lo scorso 16 luglio.

La Procura del capoluogo ha aperto un fascicolo modello 45, senza indagati e ipotesi di reato. Un fascicolo simile è stato aperto due settimane fa anche presso la Procura di Rovereto.

A quanto specificato dal procuratore capo di Trento, Sandro Raimondi, i diversi esposti potrebbero essere accorpati in un unico procedimento. Al vaglio anche la trasmissione degli atti alla Procura di Rovereto, competente per l’area dell’Alto Garda, dove è avvenuta l’aggressione e il successivo abbattimento dell’orsa da parte del Corpo forestale provinciale, lo scorso 30 luglio.



Originale su L’Adige

Commenti

  • Ancora nessun commento.
  • Aggiungi un commento