TRENTO. È stato trovato a terra, accasciato al suolo, accanto alla sua bici, completamente privo di sensi. È rimasto lì, finché non è stato notato da alcuni passanti che in quel momento stavano transitando a bordo della loro auto sulla provinciale 8 che attraversa la valle dei Mocheni.
Soltanto a quel punto per Roberto Andreatta, noto dirigente della Provincia e ciclista amatore per passione, si è potuta attivare la macchina dei soccorsi. E da quel momento è stata una corsa contro il tempo per cercare di salvare la vita all’uomo di 58 anni per il quale fin dai primi attimi si è temuto il peggio.
Erano le 11.15 circa di ieri quando degli automobilisti hanno lanciato l’allarme sul territorio comunale di Palù del Fersina, componendo il numero unico per le emergenze 112. Sull’asfalto, sul ciglio della strada, il corpo del cinquantottenne che, grande amante della bicicletta, era uscito per godersi quelle tiepide ore della mattina di un soleggiato sabato in un ritaglio di tempo libero dal lavoro.
Stando alle ricostruzioni fatte dai primi testimoni accorsi, che al momento sono al vaglio dei carabinieri della compagnia di Borgo Valsugana, Andreatta stava percorrendo la provinciale che porta verso Pergine, scendendo appunto verso l’abitato di Sant’Orsola.
Il gravissimo infortunio è avvenuto a circa 200 metri dalla piazza principale di Palù, sotto il paese, nei pressi del bivio per passo Redebus che collega la valle con l’altopiano di Piné. Su un rettilineo, e su una strada che Andreatta conosceva benissimo.
Anche per questo è possibile – se non probabile – che la causa della caduta sia stata il gravissimo malore che l’ha colto.