(ANSA) – PECHINO, 27 AGO – La Cina ha espresso perplessità sul nuovo fronte aperto dall’Ucraina ad agosto attaccando l’oblast russo di Kursk, in una mossa a sorpresa che ha chiarito la vulnerabilità di Mosca. Li Hui, rappresentante speciale di Pechino per gli Affari eurasiatici, ha criticato il sostegno dell’Occidente a Kiev: “Tutte le parti sono preoccupate che l’Occidente continui ad allentare le condizioni affinché l’Ucraina colpisca il territorio russo con le armi fornite. E i recenti sviluppi sul campo di battaglia hanno confermato questo tipo di preoccupazioni”, ha detto Li, al termine della missione fatta in Indonesia, Brasile e Sudafrica. La Cina ha chiesto a più Paesi di sostenere il suo piano di pace per l’Ucraina, dopo il round di incontri avuti con Indonesia, Brasile e Sudafrica, ha aggiunto Li che ha definito i tre Paesi “rappresentanti del Sud del mondo” e “forze importanti nella promozione della pace” su scala globale che condividono posizioni simili con quelle di Pechino. “Hanno mantenuto la comunicazione sia con la Russia sia con l’Ucraina e restano impegnati in una soluzione politica della crisi attraverso il dialogo e la negoziazione”, ha osservato l’ex ambasciatore cinese a Mosca. Cina e Brasile hanno pubblicato una proposta di pace congiunta a inizio 2024 basato, tra l’altro, su una conferenza di pace capace di coinvolgere Ucraina e Russia, escludendo l’ampliamento del conflitto. Mosca non è stata invitata alla conferenza in Svizzera di giugno che ha discusso il piano del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, lamentatosi in forma esplicita delle pressioni cinesi per scoraggiare la partecipazione di altri Paesi al vertice di pace. Da allora, però, l’Ucraina ha riconosciuto il ruolo di Pechino in un processo di pace, dati i suoi stretti rapporti con la Russia: il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba ha visitato la Cina a luglio, per la prima volta dall’inizio della guerra. Gli Stati Uniti e la Nato, sempre lo scorso mese, hanno definito la Cina un “facilitatore” della Russia nella guerra che il lavoro di supporto, soprattutto con la fornitura di componentistica a doppio uso civile e militare, utile a mantenere in piedi la macchina bellica di Mosca. (ANSA).