TRENTO. Un’occasione per recuperare e rimettersi in gioco, per tornare sui banchi di scuola anche se si ha già un’occupazione, oppure per dare una svolta alla propria vita. I corsi serali, proposti da diverse scuole trentine, stanno registrando numeri sempre più importanti. Non solo in termini di presenze, ma anche di risultati di maturità: sono infatti diversi i 100 conquistati in queste ultime settimane, qualcuno addirittura con la lode.«Rappresentano un modello di apprendimento permanente particolarmente significativo – ha spiegato il dirigente dell’ITT Buonarroti, Giuseppe Rizza -. In un contesto caratterizzato da un’aspettativa di vita in continua evoluzione e da profondi cambiamenti sociali ed economici, gli istituti tecnici sono sempre più chiamati a rispondere alla necessità di acquisire e sviluppare nuove competenze. In questo senso, i corsi serali permettono di apprendere conoscenze avanzate e spendibili immediatamente sul mercato del lavoro».Per citarne alcuni, l’ITT il prossimo anno offrirà diverse opportunità: WordPress per creazione e gestione di siti web, un focus sulle energie rinnovabili, Disegno e progettazione digitale (CAD), Inglese per livelli finalizzati alle certificazioni, ma anche Programmazione Java o Gestione di reti informatiche. Discorso simile per l’Enaip di Villazzano. In questo caso, spazio al conseguimento della qualifica in Operatore elettrico, Operatore meccanico, Pittore edile e (da quest’anno) Operatore riparatore di veicoli a motore. Tutte figure ricercate nel mondo del lavoro.«Solitamente un biennio è il percorso standard per completare gli studi – ha spiegato la referente Paola Coccia -. C’è chi si iscrive per motivi personali, chi per specializzarsi o anche per cambiare lavoro. Si va da alunni più giovani fino agli over 45, proprio perché questo contesto apre a tante possibilità. Conciliare lavoro e studio non è facile, ma chi sceglie questa strada è spinto da una forte determinazione e poi, grazie all’assegnazione di crediti che valorizzano l’esperienza lavorativa, si crea un percorso strutturato sulle esigenze di ognuno». Un trend, quello del successo dei corsi serali, confermato anche in altre sedi.Al Pertini, per esempio, la dirigente Maria Rita Magistro ha sottolineato come per il corso di Operatore del legno si sia registrato un vero e proprio “boom” di iscrizioni, ben al di sopra dei posti disponibili. Ed in scuole come il Rosmini – dove vengono proposti corsi di lingua italiana, straniera, ma anche umanistici ed economico-sociali – il “modello serale” ha dimostrato di funzionare bene, tanto far registrare l’unico 100 con lode in tutto l’istituto.«In venticinque anni ho visto cambiare molto i corsi serali – ha concluso il professor Enzo Buratti, coordinatore al Tambosi -. Sono una seconda opportunità, per chi non ha voluto oppure non ha potuto terminare gli studi in adolescenza. L’approccio è serio e in molti casi c’è chi prende esempio da altri e decide di provare questo percorso. Si riaccende una scintilla, tanto nei ragazzi quanto in chi ha oltre sessant’anni. In questo modo recuperiamo persone che, in passato, abbiamo perso durante i corsi diurni. E alla fine non si regala nulla, dato che c’è una commissione esterna che valuta studentesse e studenti prima del diploma».