BLEGGIO. «Siamo Tommaso e Michele, due amici con un sogno incredibile: viaggiare dal nostro piccolo ed incantevole paesino del comune di Bleggio Superiore, in Trentino, fino a Capo Nord, il punto più a nord d’Europa, a bordo della nostra fidata Fiat 500 del 1971!». Così ci raccontava un mesetto fa Tommaso Serafini, 25 anni, con l’entusiasmo che gli increspava il sorriso.
«Partenza prevista – aggiungeva – il 24 luglio». E così è stato. Con qualche trepidazione, «Giusto per capire dove mettere tutta la roba». Anche perché la 500 è piuttosto angusta per chi è abituato alle auto di oggi. «Mettiamoun po’ di roba dentro la macchina. Poi ho comperato il portavaligie originale dell’epoca da mettere sul tetto». «Il tradizionale portapacchi», diciamo, che dell’epoca siamo pure noi e ricordiamo qualche viaggio epico con la 500.
Ride Tommaso. Tutto confermato? «Partiamo per un’avventura epica che ci porterà attraverso diciotto Stati europei, percorrendo ben dodicimila chilometri in cinquantadue giorni di viaggio». Si ferma un momento, poi mette il pizzico di prudenza: «Circa».
Interveniamo: con la 500 del ’71. Come chiedere, senza chiedere: resisterà? Tommaso capisce e garantisce: «Ce la faremo e ce la farà. Non sarà solo un viaggio, ma un’esperienza di vita, un’opportunità per scoprire nuove culture, incontrare persone straordinarie e collezionare ricordi indimenticabili».
Tutto nasce in novembre, quando Tommaso ha comprato la Fiat 500. «Voleva essere il regalo di Natale per i miei genitori. Però, dopo nemmeno una settimana di utilizzo, me ne sono innamorato e mi è venuto in mente questo pensiero: perché non portarla a fare un bel giretto? Ho contattato subito Michele e gli ho proposto l’idea di andare fino a Capo Nord. Dopo alcune settimane, mi ha dato conferma. Da quel momento abbiamo iniziato i preparativi del viaggio, definendo tutto il tragitto e studiando le varie tappe».
Tommaso Serafini è di Santa Croce di Bleggio, ha 25 anni e lavora a Maranello. E quando dici Maranello, agli appassionati di auto si illumina l’occhietto. In realtà lavora in una carrozzeria che restaura auto d’epoca. Michele Iori abita a Bivedo, a un soffio di vento da Santa Croce; di anni ne ha 28 e lavora in un’azienda di Tione.
Viaggio pianificato tappa per tappa, «anche se non abbiamo prenotato nemmeno un albergo». E se una sera non trovate un letto? «Abbiamo la tenda», risponde subito Tommaso. Arrivo a Capo Nord il 14 agosto. Poi ritorno, meno lineare dell’andata. «Inizialmente – raccontano i protagonisti – il rientro doveva essere più rapido: una volta arrivati in Polonia, avevamo pianificato di puntare verso la Slovenia per rientrare a casa. Successivamente abbiamo deciso di allungare il percorso, attraversando tutti i Balcani fino a Durazzo, in Albania. Da lì prenderemo un traghetto verso Bari, per risalire tutta la nostra cara Italia».
Magari con fermata in Molise per la “Festa dell’uva”.
E poi l’idea di sfrecciare con l’italica 500 per le italiche strade titilla il buonumore dei due giovani.E i datori di lavoro dicono niente? Tutto risolto. «Io ho preso aspettativa – risponde Tommaso – mentre Michele cambierà lavoro».Lettori, siete incuriositi? «Abbiamo aperto la nostra pagina Instagram – raccontano i due viandanti del ventunesimo secolo – dove pubblicheremo il reportage del viaggio. Si chiama “roadcinquecento”, seguiteci!».