(ANSA) – MILANO, 01 NOV – “Stiamo facendo la trasformazione da Ikea a boutique eh…stiamo diventando boutique…”. Lo scorso 5 settembre Nunzio Samuele Calamucci, la mente tecnologica della rete di presunte cyber-spie al centro dell’indagine della Dda di Milano e della Dna, parla al telefono con l’ex super poliziotto Carmine Gallo e con Enrico Pazzali, il presidente di Fondazione Fiera Milano che si è autosospeso in quanto indagato e titolare di Equalize, la società amministrata dallo stesso Gallo ritenuta una sorta di fabbrica di dossieraggio. Nella conversazione agli atti dell’inchiesta Calamucci, ai domiciliari come l’ex ispettore di polizia, fa notare ai suoi due interlocutori come la società si stia trasformando in una boutique esclusiva per della clientela acquisita nel corso del tempo e per i nuovi uffici che di li a poco dovevano “andare a vedere”. “Stiamo diventando boutique”, ripete il tecnico informatico. Pazzali chiede: “ma tu parli della nostra azienda?” e Gallo risponde “sì certo…”. E ancora Pazzali “certo perché noi siamo partiti come Ikea, come ti permetti? Cioè……(ride)”. (ANSA).