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TRENTO. Una mattinata e un pomeriggio di intensa attività, quella di domenica 27 luglio, per il Soccorso Alpino e Speleologico Trentino, chiamato a intervenire in due distinti incidenti che hanno coinvolto escursionisti sulle Dolomiti.
Il primo episodio si è verificato in mattinata a Passo Fedaia, dove un settantottenne residente a Sesto San Giovanni è scivolato lungo il sentiero 618 che dal passo si snoda sul versante nord del Col del Bous. L’uomo, dopo aver probabilmente messo un piede in fallo, è precipitato per qualche decina di metri nel pendio sottostante. L’allarme è scattato alle 11.30 quando qualcuno ha contattato il Numero Unico per le Emergenze 112.
La Centrale Unica di Emergenza ha immediatamente mobilitato cinque operatori della Stazione Alta Val di Fassa del Soccorso Alpino, che hanno raggiunto il luogo dell’incidente via terra. I soccorritori hanno prestato all’escursionista le prime cure necessarie, trasportandolo successivamente a monte del sentiero per facilitare le operazioni di evacuazione.
Durante le fasi del soccorso, tuttavia, le condizioni dell’anziano escursionista si sono improvvisamente aggravate, rendendo necessario l’intervento urgente dell’elicottero. Il velivolo di soccorso, giunto rapidamente sul posto, ha provveduto a elitrasportare l’infortunato all’ospedale Santa Chiara di Trento, dove è stato ricoverato per le cure del caso.
Il secondo intervento della giornata ha visto nuovamente protagonista la Stazione Alta Val di Fassa nel pomeriggio, quando un’escursionista russa di quarantasette anni si è infortunata mentre usciva dalla ferrata di Punta Penia, in prossimità di Forcella Marmolada a 2.910 metri di quota. La donna, durante la discesa dall’itinerario attrezzato, è scivolata di alcuni metri in una gola particolarmente stretta.
L’incidente ha assunto contorni particolarmente complessi quando la caviglia dell’escursionista è rimasta incastrata tra due grossi massi, impedendole qualsiasi movimento. La richiesta di soccorso è arrivata dal compagno della donna attorno alle ore 15.45, sempre attraverso il Numero Unico per le Emergenze 112.
La Centrale Unica di Emergenza ha coordinato un intervento articolato, richiedendo il supporto simultaneo dell’elicottero e di due operatori della Stazione Alta Val di Fassa, che si sono posizionati in piazzola a Canazei. L’elicottero ha inizialmente verricellato sul target il tecnico di elisoccorso e l’equipe sanitaria per valutare le condizioni dell’infortunata.Successivamente, il velivolo ha recuperato i due soccorritori a Canazei per trasportarli sul luogo dell’incidente, dove il loro intervento si è rivelato fondamentale per liberare la donna dalla posizione di incastro tra le rocce. L’operazione di estrazione dalla gola ha richiesto particolare attenzione e competenza tecnica da parte degli operatori.
Una volta liberata, l’escursionista russa è stata stabilizzata e preparata per il trasporto, venendo infine elitrasportata all’ospedale di Cavalese per gli accertamenti e le cure necessarie.
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Originale su L’Adige