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TRENTO. «Di fronte a un ampliamento a luglio dell’attività didattica, la scuola sarebbe molto contraria. Non può essere la “Scuola”, con la “esse” maiuscola, a fare la conciliazione, coprendo i buchi nell’organizzazione sociale». La dirigente dell’Istituto Trento 3 (che comprende le scuole primarie “De Gaspari”, “Nicolodi”, “Savio” e “Ravina”, oltre alla scuola secondaria di primo grado “Bronzetti-Segantini”) Lina Broch interviene sulla proposta avanzata dall’assessora provinciale all’istruzione Francesca Gerosa, che ipotizza l’apertura delle scuole primarie a luglio per favorire la conciliazione a beneficio delle famiglie.
L’ipotesi di Gerosa non prevede, stando alle dichiarazioni dell’assessora, un prolungamento dell’attività didattica, ma attività ricreative e sociali da coordinare insieme alle associazioni del terzo settore. La proposta ha comunque acceso l’attenzione di presidi, docenti e sindacati, che hanno precisato di attenderne i dettagli per scongiurare la possibilità che sia un “cavallo di Troia” per sconvolgere i calendari didattici.
La preside Broch ha espresso i timori del corpo docente: «Non si pensi all’allungamento della didattica a luglio, anche perché ci sarebbero ostacoli sotto il profilo contrattuale, nonché problemi di agibilità delle strutture, spesso non climatizzate. D’estate i bambini hanno bisogno di staccare dalla scuola, facendo altre attività di socializzazione e di esplorazione».
L’Istituto Trento 3 è tra le scuole trentine che hanno beneficiato dei fondi Pnrr per le attività estive. Broch spiega: «Abbiamo attivato numerose iniziative tra fine giugno e fine agosto con progetti per l’educazione alla cittadinanza, proposte ricreative, gite in piscina e sul territorio, proiezione di film, in collaborazione con educatori adeguatamente formati». Ma queste iniziative non possono prevedere la presenza automatica del personale docente: «Gli insegnanti sono formati per portare avanti la didattica. Non si può chiedere loro di fare l’attività di conciliazione», ha indicato la dirigente, che si dice disponibile a perfezionare la collaborazione con le associazioni del territorio: «Da anni a Trento gli spazi scolastici sono messi a disposizione delle iniziative del terzo settore, sia nei cortili, sia nelle aule. Si tratta di attività utilissime per facilitare i genitori che lavorano o che hanno mezzi economici insufficienti per permettere ai figli di partecipare ai vari campus estivi». Dunque, via libera alla collaborazione per favorire la conciliazione. Ma la didattica è un’altra cosa.
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Originale su L’Adige