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Gli allievi ricordano Tavernini: «Ci hai insegnato a essere fieri di noi stessi» – Riva – Arco


RIVA DEL GARDA – Sgorga amore, gratitudine e tanta passione da alcune lettere che i ragazzi del «Liceo Maffei» di Riva hanno voluto scrivere nelle ore immediatamente successive alla notizia della morte di Enrico Tavernini, 57 anni, attore, regista, autore di tantissime opere teatrali, co-fondatore della Compagnia delle Nuvole e per anni anima del laboratorio di teatro avviato presso l’istituto superiore di viale Lutti.

«Avvolte nella sera. La tua anima nei nostri sospiri, nei nostri sguardi è tesoro destinato alla poesia dell’umanità, i corpi uniti dalla tua intramontabile esistenza – scrive una studentessa – Enrico, ti respiro ancora in questo groviglio di parole e pensieri, bisognosa di risentire la tua voce. Non riuscirò ad essere mai grata abbastanza al dono che mi hai fatto, poter custodire in me ogni secondo il tesoro della tua presenza. Sei stato la mia prima volta, la mia prima volta nell’universo del teatro, che sono destinata a portare avanti nella vita, e farò qualsiasi cosa pur di riportare a questo mondo un messaggio destinato a rimanere, e la poesia, la poesia che ho imparato con te dal primo giorno che ci siamo visti. Ora spetta a me – prosegue la lettera – il compito di rendere onore a ciò che sei stato sei e sarai per sempre, perché tu sei per sempre dentro di me. Ti svelo un segreto: ogni volta, prima di salire sul palco, farò il mio rito e guarderò il cielo e mi affezionerò alle nuove presenze in quell’unico e irripetibile istante. Penserò a te, a tutta quella meraviglia, quella vita, quell’esplosione d’amore e di coraggio a te solo sarà dedicata, vivo e pulsante ogni giorno nel continuo scorrere della mia vita».

Altrettanto toccante è la lettera di Paolo, altro studente del «Maffei» che ha frequentato il corso di teatro: «Al padre che ha creato e messo tutta l’anima nel luogo che noi con intimità sentiamo di poter chiamare “famiglia” – scrive Paolo – All maestro che, più di tutto, ci ha insegnato ad essere orgogliosi di ciò che siamo, specialmente di ciò che ci rende bizzarri. Ed infine all’amico con cui abbiamo condiviso risate, gioie ed emozioni nonché l’esperienza che ha cambiato la vita di tutti noi. Grazie di tutto».

La stessa commozione arriva dal Comitato manifestazioni rivane con il quale Enrico Tavernini ha collaborato anni per portare la magia del suo teatro alla «Notte di Fiaba»: «Nella Notte di Fiaba, nella versione con le fiabe al centro – scrive la presente del Comitato Barbara Angelini – si è sempre voluto coinvolgere gli artisti locali e quindi è stato naturale rivolgersi ad Enrico e alla sua Compagnia delle Nuvole.

Enrico è (non ci piace usare era), una persona speciale, un artista vero e unico, una persona gentile, dai modi originali, l’essenza istrionica dell’artista si sprigiona da tutto il suo modo di essere e di agire.

Anche il nome scelto per la sua Compagnia ci parla di lui, del suo fare leggero e avvolgente come una nuvola. Un artista puro capace di creare spettacoli originali, molto attivo nella comunità della Busa e in generale in quella trentina.

Il nostro ricordo di lui – prosegue il Comitato – non può che andare agli spettacoli che ha appositamente creato per la Notte di Fiaba. Con una disponibilità incredibile, creava ogni volta una proposta diversa, originale e unica, ritagliata sulla fiaba dell’anno. Enrico sapeva incantare e divertire i bambini, che lo guardavano affascinati e che lui sapeva “rapire” con l’immaginazione e con i suoi occhi luminosi e ammalianti, per portarli in mondi diversi e altri, dove la fantasia e la creatività regnano sovrani e di cui c’è sempre più bisogno».

«Ci mancherà Enrico, mancherà a tutta Riva, ai bimbi e non solo – conclude Barbara Angelini – Ci mancheranno i suoi modi gentili, la sua disponibilità, la sua inventiva e il suo stare sul palcoscenico, in un modo che arrivava dritto alla mente e al cuore. Siamo davvero molto grate e grati di averlo avuto con noi nella varie edizioni della Notte di Fiaba, perché lui ci ha fatto un dono grande, regalandoci la sua arte. Grazie Enrico, vola ora fra le tue nuvole e fai piovere su noi un po’ del tuo talento… ti serberemo nel cuore».



Originale su L’Adige

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