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La Fiera di Santa Caterina raddoppia la festa e apre il Natale roveretano – Rovereto


ROVERETO. Domenica 24 novembre torna la Fiera di Santa Caterina a Rovereto e sarà, come di consueto l’occasione per dare ufficialmente il via al Natale Roveretano e della Vallagarina.
Negozi aperti, bancarelle, iniziative, animazioni, esposizioni rallegreranno il Borgo di Santa Caterina. Grande novità di questa edizione: sabato 23 e domenica 24 novembre la collaborazione con la Strada del Vino e dei Sapori del Trentino e il Museo Civico di Rovereto.
La Festa anche quest’anno conferma la presenza di 150 bancarelle distribuite nel centro storico della Città della Quercia, lo spettacolo dei burattini di Luciano Gottardi, il coro Bianche Zime, la banda di Lizzana, la Musica Cittadina “Riccardo Zandonai” di Rovereto, in collaborazione con Anto’s Street Food – il carretto dei gelati.
Durante l’intera giornata ci sarà: l’esposizione di autovetture e autovetture elettriche, moto d’epoca, auto d’epoca, vespe vintage e macchine da rally con officina mobile nella zona di via Dante e via Tartarotti. Non mancherà la distribuzione gratuita di castagne, strauben, stromboli del Circolo Sardo M. Carta.
Il gruppo scout offrirà torte e vin brulè e ci sarà ampio spazio per le associazioni di volontariato.
Come anticipato, novità di questa edizione è la collaborazione con la Strada del Vino e dei Sapori del Trentino e con il Museo Civico di Rovereto. All’interno del Museo, infatti, saranno organizzati laboratori di degustazione guidata, con la partecipazione di produttori agroalimentari della Vallagarina. Inoltre, grazie alla sinergia con l’Apt di Rovereto-Vallagarina-Monte Baldo, saranno organizzate delle visite guidate nella giornata di sabato 23 novembre (ore 10.00 e ore 15.00) con un nuovo itinerario ad anello che dal Museo di Scienze e Archeologia attraverserà borgo Santa Caterina per avvicinarsi all’ingresso della città e affacciarsi al Corso Rosmini, anticamente al di fuori del centro storico.
zzata dalla moltitudine di visitatori che si riversano in città per godersi la schietta semplicità della tradizione”.



Originale su L’Adige

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