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La “rivoluzione” del coro della Sat: sarà diretto da una maestra – Cultura e Spettacoli


TRENTO. È da qualche anno che nel Coro della Sat ci si pone la questione di chi potrà in futuro prendere il posto dello storico direttore Mauro Pedrotti, che dirige dal 1988 la celebre formazione, prima di lui diretta da Silvio Pedrotti e prima ancora da Enrico Pedrotti. La scelta è caduta sulla ventiseienne Fiorella Monsorno, che abbiamo intervistato insieme a Pedrotti.
«L’età avanza. Si è reso necessario cercare, con calma, qualcuno che mi aiuti nella direzione; da parte mia non vorrei lasciare prima del centenario (il 2026, n.d.r.)» dice Mauro Pedrotti. «Oggi i cori – aggiugne il Maestro – hanno tutti lo stesso problema: manca il ricambio, mancano i giovani. Una volta c’erano solo i cori e le filodrammatiche, così in molte famiglie il cantare in coro si trasmetteva di padre in figlio. Oggi i cori si ascoltano molto poco e le nostre canzoni, che sono belle, vanno ascoltate per essere apprezzate; i giovani se ne innamorano, se solo si riesce a fargliele sentire».
Maestro Pedrotti, come ha conosciuto Fiorella Monsorno?
«Stavo cercando la persona giusta e ho visto in Fiorella le caratteristiche adatte per questo impegno. Ci siamo visti un anno fa in conservatorio, in occasione della rassegna Mondi Corali, l’incontro è stato fortuito».
Maestra Monsorno, come ha accolto questa proposta?
«Mi sono sentita onorata, per l’importanza che ha questa formazione. Ora cerchiamo di capire se la collaborazione sarà fruttifera, ci siamo dati tempo fino a marzo. Questo periodo mi servirà per rendermi conto cosa comporta questo incarico: qualsiasi coro ha bisogno di presenza, di costanza e questo coro in particolare. Bisogna vedere se anche il coro recepirà positivamente il cambiamento; la musica è solo una parte del nostro lavoro, l’aspetto relazionale ne è parte integrante, è quella parte che da fuori non si vede. Questo è un coro amatoriale e dalla relazione con la direttrice i coristi devono avere una motivazione».
E lei, maestro, cosa ne dice?
«Le relazioni vanno coltivate e curate. Nelle prove svolte finora si vedeva chiaramente che era proprio Fiorella a dirigere, che non si faceva “tirare” dal coro; lo si capiva da alcuni particolari, che lei fa diversamente da me: il coro la seguiva. Se ci fosse stata una chiusura ce ne saremmo accorti, la confidenza verrà col tempo».
Che cosa ha visto in Fiorella Monsorno, per convincersi della scelta?
«Oltre a lei ho visto o sentito una decina di persone, sia neodiplomate che ricche di esperienza con cori di grande richiamo. Ma la prima impressione si è rivelata giusta, in Fiorella ho visto grande determinazione e anche dolcezza, un bel modo di ottenere dal coro diverse espressività: sono convinto che ci siamo avviati per la strada giusta».
Maestra, questo impegno lo sente come transitorio oppure ci vede un futuro?
«Adesso è prematuro parlarne. Cercherò di fare al meglio il mio lavoro, che è dirigere il coro; alla fine del periodo di prova mi confronterò con Mauro e ne riparleremo. Per me è una novità, non ho mai diretto un coro così, è un’esperienza che mi insegnerà molto, che mi farà crescere. La proposta mi ha sorpreso, indubbiamente: non pensavo che la mia strada si sarebbe intrecciata con quella del Coro della Sat, ma non ho paura di uscire dai miei confini. Se prendo un impegno lo affronto con serietà, non lo prendo certo alla leggera. Devo però ancora capire che cosa realmente comporterà per me, inoltre, non posso prevedere le opportunità che mi si offriranno. Con Mauro ci siamo chiariti, lavoreremo in maniera trasparente e sincera».
Maestro Pedrotti, di un affiancamento nella direzione si parla dal 2021, quando era uscito il nome di Gianluca Zanolli, che ha anche diretto il coro in diverse occasioni: che cosa è successo?
«Le cose non funzionavano, per lo meno non come volevo io. Abbiamo così deciso di concludere l’esperienza, nonostante gli anni di lavoro trascorsi».
Maestro, è convinto che il Coro della Sat possa essere diretto da una persona che non si è formata al suo interno?
«Tutto può succedere. Sì, sono convinto che lavorando con amore le cose funzioneranno. Ci saranno dei cambiamenti, il coro tra quattro/cinque anni non sarà più quello di adesso. Ma è stato così anche in passato, basti ascoltare i dischi degli anni ’60-’80 e quelli recenti: la differenza è notevole. Allora vi erano delle voci formidabili, emergenti; con me queste voci non si sentono più, c’è invece una fusione più morbida. Se dei cambiamenti ci sono stati, non vedo perché non si possa cambiare ancora pur senza stravolgere l’identità del coro».
Il Coro della Sat è atteso l’8 dicembre all’Auditorium Santa Chiara per il concerto “Suoni di montagna”, insieme al Corpo Musicale Città di Trento (diretto da Fabrizio Zanon); in questa occasione la nuova direttrice vicaria sarà impegnata nei cinque brani che il coro eseguirà a cappella.



Originale su L’Adige

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