ROVERETO. Il bottino (si parla complessivamente di due-tremila euro in contanti) è piuttosto scarso rispetto all’impegno che ci hanno messo. In compenso i danni sono ingenti: danni agli infissi, ma soprattutto alla cassa blindata e alla cassaforte che custodivano il denaro.
Sono state le aree delle Zigherane, con il Bicigrill, e della Baldresca, con il Centro tennis, le zone “prescelte” dai ladri che si sono scatenati la notte tra domenica e lunedì 17 giugno.
Un raid vero e proprio contro le strutture ricreativo-sportive a sud-ovest della città visitate dalla banda di malviventi molto preparati e attenti ai dettagli. Sicuramente non sono arrivati lì per caso, sono convinti i titolari del Bicigrill ed i responsabili del Tennis, «perché sapevano dove si trovavano gli impianti di videosorveglianza, subito disattivati, e dove erano custoditi quei pochi contanti che hanno trovato».
Molto probabilmente il primo obiettivo è stato il Centro Tennis alla Baldresca dove, per poter agire in tranquillità, i ladri hanno «parzialmente disattivato il sistema di allarme tanto che alla vigilanza notturna non è arrivato alcun segnale della forzatura delle porte» come spiega Giorgio Trentini, presidente del Circolo Tennis.
Scassinate le porte d’ingresso i malviventi hanno puntato alla cassa del bar dalla quale hanno prelevato una cinquantina di euro. Quindi sono passati nelle altre stanze per raggiungere la cassaforte incassata nel muro. Qui, attrezzati di una sega a mola, hanno tagliato di netto lo sportello per prelevare quel poco («con la segretaria stiamo ancora facendo i conti») che conteneva. «Speravano di trovare chissà quale tesoro, invece hanno raschiato il barile…» ha commentato il presidente Trentini.
Finita l’operazione i ladri se ne sono andati abbandonando una scala appoggiata all’esterno della struttura. Verso le 4 del mattino, invece, il sistema di allarme del Bicigrill è regolarmente scattato, ma nel frattempo i malviventi sono riusciti nel loro intento. Divelta la porta principale si sono diretti alla cassa blindata e senza perdere tempo l’hanno scardinata per portarla con loro. Una fatica non indifferente per arrivare, dopo aver percorso 7-800 metri, in riva all’Adige dove è stata aperta e ripulita del contante.
Si parla di un paio di migliaia di euro, più o meno? «Guardi, con esattezza ancora non lo so. Dobbiamo fare i conti per quantificare la somma che conteneva» precisa Alessandro Marangoni il titolare della frequentatissima struttura delle Zigherane lungo la pista ciclabile. “Di sicuro – aggiunge – hanno agito in due, come minimo, se non tre o più persone. E sicuramente sapevano come muoversi convinto come sono che già nei giorni scorsi abbiano effettuato qualche sopralluogo per studiare la struttura e la zona circostante”.”Per quanto riguarda le telecamere esterne di videosorveglianza sono state manomesse e spostate per evitare di essere ripresi. Una volta entrati sono stati fulminei visto il breve lasso di tempo con il quale, dal momento in cui è scattato l’allarme, hanno scardinato e portato via la cassa blindata. Sì, era tutto studiato: anche il percorso per mettersi al riparo e aprire la cassa… Al di là dei danni e dei soldi spariti rimane l’amarezza per un gesto simile…”.