Medico accusato di violenza sessuale, l’Azienda sanitaria lo sospende – Cronaca

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TRENTO. Il racconto della vittima, un’operatrice sociosanitaria, è circostanziato: «Il dottore mi è giunto alle spalle, mi ha messo le mani sul sedere e si è strusciato. Mi ha anche detto parole sessualmente esplicite». Il fatto è avvenuto a fine aprile, ma da mesi – secondo quanto dichiarato dalla vittima – il medico le rivolgeva apprezzamenti volgari.Non lo avrebbe fatto fuori dal lavoro o in un contesto scherzoso, ma in qualità di pubblico ufficiale «nell’esercizio delle proprie funzioni» per utilizzare le fredde parole della legge, ossia mentre era in servizio e con abuso di autorità, perché ricopre «un ruolo gerarchicamente sovraordinato» rispetto alla vittima.Il medico, dipendente dell’Azienda sanitaria trentina da parecchi anni, è stato sospeso: la decisione dell’Apss rischia di un non essere una soluzione temporanea, dato che la procura ha aperto un fascicolo per violenza sessuale e chiesto la misura interdittiva della sospensione da pubblico servizio.L’indagato è accusato dei palpeggiamenti in merito ad un solo grave episodio, ma in passato c’erano state segnalazioni interne per presunti atteggiamenti sessisti. Passino machismi e volgarità, ma sentirsi toccare nelle parti intime no: la vittima, operatrice sociosanitaria che per motivi professionali si trovava spesso a contatto con il medico, non ci ha pensato due volte a denunciarlo alle forze dell’ordine nonché a segnalarlo ai vertici dell’Azienda sanitaria.La donna ha anche riferito di non essere stata la sola, nel corso dei mesi, ad essere bersaglio di giudizi a sfondo erotico e sessuale.Il medico nega tutto, ma tali dichiarazioni sono state valutate attendibili dalla procura: non sono emersi né elementi contraddittori, né ragioni di risentimento da parte della vittima nei confronti dell’indagato.Inoltre le circostanze emerse in denuncia sarebbero state confermate dal personale sanitario sentito nel corso delle indagini. L’Azienda sanitaria ha avviato un procedimento disciplinare che ha portato all’immediata sospensione del medico. La procura, che ha proceduto celermente come è previsto nei casi di “Codice rosso”, ha ritenuto che sussista il pericolo di reiterazione del reato, dato che il medico -qualora tornasse ad esercitare – ha contatti con colleghe e con pazienti, e ha chiesto la misura interdittiva della sospensione dalla professione attualmente svolta.Nella richiesta inoltrata al giudice è stato tenuto in considerazione tutto ciò che emerso dalle indagini, ossia la generale tendenza del medico a battute a sfondo erotico e sessuale, all’indole irascibile (oggetto di procedimenti disciplinari precedenti) nonché all’atteggiamento sessista nei confronti delle colleghe, con rischio che possa ripetere anche in futuro tali azioni. Nell’ambito del “Codice rosso” gli sono state ritirate le armi dal lui regolarmente detenute.

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Originale su L’Adige

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