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Minacce alla figlia di Giorgia Meloni, l’autore è un docente che ha insegnato a Riva – Riva – Arco


RIVA. È stato il “caso” politico degli ultimi due giorni, con la notizia che è rimbalzata su tutte le agenzie, i siti online e in serata sui Tg nazionali. Un dipendente del Ministero dell’istruzione, ha postato sui social un messaggio oggettivamente agghiacciante: «Auguro alla figlia della Meloni la sorte della ragazza di Afragola», con riferimento alla morte di Martina Carbonaro, la 14enne uccisa da un diciannovenne del centro campano.Il post originale è stato rilanciato da Fratelli d’Italia che ha condannato («Orrore» il termine utilizzato) l’attacco ripostando l’immagine del messaggio dal quale si scopre che Stefano Addeo, residente in Campania, avrebbe lavorato fino al 2013 presso un istituto scolastico altogardesano.All’insegnante, che ha poi cancellato il post, ha risposto la stessa premier: «Questo non è scontro politico. Non è nemmeno rabbia. È qualcosa di più oscuro, che racconta un clima malato, un odio ideologico, in cui tutto sembra lecito, anche augurare la morte a un figlio per colpire un genitore. Ed è contro questo clima violento che la politica, tutta, dovrebbe sapersi unire. Perché esistono confini che non devono essere superati mai».Il prof si è poi scusato: “Ho fatto un gravissimo errore. La situazione dei bambini di Gaza mi addolora moltissimo, piango ogni notte. Scosso, ho pubblicato un messaggio contro la figlia della premier Meloni. Una leggerezza una stupidaggine ho chiesto su WhatsApp a ChatGPT”. 



Originale su L’Adige

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