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Mori, va all’asta il mitico locale Murphy’s: potrebbero bastare 300 mila euro – Vallagarina


MORI. Per anni è stato il pub di riferimento di tutta la Vallagarina e anche più in là, verso il lago ma pure verso il capoluogo. Il Murphy’s – chiuso e riaperto un paio di volte dal titolare Tiziano Sessa e poi segnato dai condomini che non sopportavano le masse di giovani rumorosi sotto casa – adesso è finito all’asta. Il locale, infatti, dopo un lungo silenzio è stato messo in vendita dal tribunale fallimentare per 400mila euro anche se con 300mila (a fronte di nessun’altra proposta) il 14 ottobre si potrà acquistare.
La cessione al miglior offerente a palazzo di giustizia è forse il capitolo definitivo di una storia di divertimento collettivo che ha lasciato il segno. Il «forse», però, è d’obbligo perché qualcuno potrebbe decidere di riaprire un altro pub, magari meno incline alle feste e con un’atmosfera più rilassata. Un’eventuale soluzione che, ovviamente, non ripoertà indietro nel tempo un luogo attrattivo come pochi.
L’asta, comunque, chiude davvero un periodo di svago e socializzazione concentrata tra l’Adige e il Garda. Perché oltre al Murphy’s nella centrale via Filzi a Mori furoreggiavano anche l’X-Point sulla statale rivana e l’Hexenstube in viale Viesi. Poi tutto è rimasto un ricordo, malumori e proteste dei tantissimi avventori ma per buona pace dei residenti.
Nel 2011 aveva chiuso per riaprire un lustro dopo. E l’inagurazione bis, manco a dirlo, era stata un successone. Perché il pub irlandese, come detto, richiamava gente da ogni dove, una sorta di epicentro sociale di tutta la Vallagarina ma anche dell’Alto Garda e di Trento, con una clientela molto eterogenea: dai 16 ai 50 anni. Anche perché, insieme a birra e stuzzichini, si poteva ascoltare dell’ottima musica dal vivo, respirare quell’aria scanzonata di Cork che è rimasta ancora oggi in testa ad una moltitudine di ragazzi e pure adulti passati almeno una volta da via Filzi.
I rapporti deteriorati con il vicinato, però, ad un certo punto hanno costretto il titolare a gettare la spugna: impossibile fare musica, impossibile convincere gli avventori a tacere, impossibile convivere con chi abita nel condominio che mal tollerava gli assembramenti umani e che ha giocato tutte le carte per togliere la spina. Serrande abbassate, quindi, e addio ritrovo serale per molti.
Adesso, però, il locale è finito all’asta. Certo, per essere eventualmente riattivato servirà un intervento di circa 20mila euro ma chi vorrà acquistarlo potrà farlo con 300mila euro. Sempreché si riesca a riportare un bar di richiamo in centro a Mori capace di «accontentare» anche il vicinato. Resta il fatto che l’epopea dei locali pieni di persone e allegria è definitivamente consegnata agli archivi.
E pensare che Tiziano Sessa, noto ristoratore, ha gestito negli ultimi decenni posti di grido come Villa Cian a Torbole, Murphy’s, X Point e Hexenstube a Mori, Caffè latino, Spiaggia degli olivi a Riva, Mamamia ad Arco e Tex Mex a Nago.
 



Originale su L’Adige

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