Noa a Rovereto con la palestinese Miriam Toukan nel nome della pace – Cultura e Spettacoli

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ROVERETO – È segnato dall’incontro fra due voci che hanno fatto della musica un ponte tra culture e popoli, l’israeliana Noa e la palestinese Miriam Toukan, il “Concerto per la pace” di venerdì 1° agosto, dalle 21. alla Campana dei Caduti, Maria Dolens di Rovereto.

Un evento proposto dal Comune di Rovereto e dal Centro Servizi Culturali S. Chiara, con la collaborazione della Fondazione Campana dei Caduti di Rovereto nell’anno in cui ricorre il Centenario di Maria Dolens. Mentre da Gaza arrivano ogni giorno immagini terribili di morte e di dolore toccherà alla musica farsi portatrice di un messaggio di speranza e di pace, mettendo in dialogo due popoli come quello israeliano e quello palestinese, fianco a fianco per una sera grazie al linguaggio universale dell’arte.

Davanti a Maria Dolens risuonerà la voce della cantante, cantautrice, avvocato e attivista per la pace, Miriam Toukan è una delle voci più potenti e ispirate della scena araba-israeliana. Divenuta nota per la sua partecipazione al talent show “Kochav Nolad”, è stata la prima artista araba a calcare il palco di un programma musicale nazionale in Israele. Al suo fianco Noa (nome d’arte di Achinoam Nini), cantante, compositrice e attivista israeliana di origini yemenite che dall’inizio della sua carriera, al fianco del chitarrista Gil Dor, ha conquistato il pubblico mondiale con la sua voce inconfondibile e con un repertorio che fonde musica etnica, jazz, pop e classica.

Noa, lei sarà a Rovereto in un luogo dove si respira l’idea di pace: qual è, in generale, il significato di questa parola per lei?

“Per me la pace è uno stato mentale e uno stato d’animo, è un “sistema operativo”, per usare un termine tecnologico. Nasce da un senso di solidarietà con l’altro, dalla responsabilità verso se stessi e le generazioni future, e dal desiderio di vivere e nello stesso tempo di lasciar vivere”.

In questa occasione sarà insieme alla cantante palestinese Miriam Toukan: come è iniziata la vostra collaborazione?

“Conosco Miriam Toukan da molti anni ma stranamente solo di recente abbiamo iniziato a condividere il palco. Posso dire che la adoro ed è ogni volta un’emozione per me potermi esibire al suo fianco come accadrà anche a Rovereto”.

Cosa ci può anticipare di questo concerto: come avete preparato lei e Miriam Toukan i brani che proponete insieme?

“Nessun mio concerto è standard perché mi piace sempre preparare la setlist in base al luogo in cui mi trovo. Avrò una band fantastica sul palco insieme a me, musicisti straordinari e con loro suonerò anche una serie di brani completamente nuovi e anche una selezione di quelli vecchi. Miriam Toukan sarà la mia special guest per questo live”.

Dopo i terribili eventi del 7 ottobre 2023 con l’attacco di Hamas, la reazione di Israele ha preso di mira non solo i terroristi islamici, ma anche la popolazione civile palestinese: le responsabilità di Netanyahu e del suo governo di estrema destra mi sembrano evidenti. Cosa ne pensa?

“Condivido il suo pensiero. Disprezzo Netanyahu e la sua coalizione e lo dico da molti anni. Detesto in particolar modo l’estrema destra messianica che oggi segna il mio Paese. A mio parere non c’è differenza tra estremisti ebrei ed estremisti islamici. Israele e Hamas sono entrambi responsabili dell’incubo di Gaza. Credo che la comunità internazionale debba intervenire in maniera più decisa prima che sia troppo tardi”.

Sembra che in Israele ci siano in questo drammatico frangente sempre meno voci a favore del dialogo con il popolo palestinese: cosa pensa della situazione attuale?

“Credo sia terribile. Stiamo vivendo un incubo. Le persone sono traumatizzate, ferite, paralizzate, preoccupate, arrabbiate, frustrate, si sentono attaccate, quindi reagiscono. Ma mi auguro e so che questo cambierà”.

Lei è sempre stata una voce importante per il dialogo. Pensa che possiamo ancora sperare in un futuro di pace e non di odio tra questi due popoli?

“Voglio rispondere in maniera chiara ed essenziale ma spero incisiva: la pace è l’unica via, e prevarrà”.

Crede che la musica possa essere oggi uno strumento di pace, tolleranza e comprensione reciproca?

“Certo che sì, e deve esserlo. La musica e la cultura sono strumenti potenti. Incarnano la diversità e l’unione fra gli uomini allo stesso tempo”.

Cosa pensa di chi boicotta gli artisti israeliani?

“Per me gli artisti in ogni ambito, le donne e gli uomini di cultura sono sempre dei ponti. Io sono assolutamente contraria ad ogni genere di boicottaggio culturale e accademico. Molte persone che subiscono boicottaggi , sono fermamente schierate a favore della pace e ne sono apertamente convinte quindi dovrebbero essere protette e avere una piattaforma da cui far sentire la propria voce. Sono grata all’Italia per darmi questa opportunità”.

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Originale su L’Adige

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