BASELGA DI PINE’. L’amministrazione comunale di Baselga, nell’ambito dell’accordo sottoscritto con la Sat per la ricostruzione del Rifugio Giovanni Tonini, si impegna a non realizzare una strada di accesso allo storico manufatto. Una garanzia che è stata posta come conditio sine qua non per arrivare alla sottoscrizione dell’intesa.
A confermarlo è lo stesso primo cittadino, Alessandro Santuari: «La realizzazione della strada declassificherebbe il rifugio da alpino ad escursionistico e il Comune si impegna a non farla».
Nell’atto di indirizzo che accompagnava la delibera con cui il consiglio comunale, nell’estate 2021, aveva negato alla Sat il rilascio della deroga urbanistica per la ricostruzione del rifugio, ritenendo che il progetto presentato fosse in contrasto con l’identità storica e paesaggistica dei luoghi, veniva infatti affrontata anche la questione dell’accesso al rifugio: «Si suggerisce a tal proposito – si leggeva – di valutare la possibilità di realizzazione di una pista di accesso di larghezza utile per accedere al cantiere e ridurre l’impatto economico e ambientale dei lavori; per mantenere le caratteristiche del “Rifugio” tale pista potrebbe poi essere portata ad una larghezza tale (1,5m circa) da essere percorribile solo a piedi/bici e da piccoli mezzi meccanici, solo per il gestore, per il trasporto rifornimenti al rifugio».
Una soluzione che avrebbe consentito di eliminare anche la teleferica, oltre che garantire un accesso ciclabile al rifugio. Un’ipotesi che, tra i satini, ha suscitato però timori. «Noi avevamo ipotizzato la realizzazione di una strada provvisoria in relazione al cantiere, che partisse da dove ora c’è la teleferica. Un semplice suggerimento. Sat ha chiesto espressamente che non venisse fatta. Il Comune si impegna dunque a non realizzare alcuna strada. Questo – conferma – è stato posto come condizione necessari».
Dunque, anche al “nuovo” Tonini, si salirà (com’era prima) solo dai sentieri (da malga Stramaiolo o da Brusago). «Per i lavori si useranno pertanto la teleferica di cantiere o l’elicottero», precisa.
Per quanto riguarda l’accordo, nei prossimi giorni sarà ratificato dalla giunta comunale. Il documento definisce l’iter ed i ruoli di entrambi e in allegato c’è un documento tecnico, che contiene le indicazioni progettuali fornite dal Comune. «Abbiamo dato degli input per indirizzare il concorso di progettazione», spiega Santuari. L’ultima parola, ovviamente, spetterà poi al consiglio comunale, che dovrà staccare il permesso di costruire in deroga rispetto alle norme del Prg.Come hanno sottolineato Santuari e la presidente della Sat, Anna Facchini, ora che si è trovata un’intesa, bisogna premere il pedale dell’acceleratore, per ricostruire il rifugio Tonini, devastato da un rogo nel dicembre 2016. La regia dell’intervento è in capo alla Sat, che provvederà ad indire anche il concorso di progettazione. Ma il Comune darà un suo contributo economico: «Ci sono 60mila euro per l’iter progettuale e il concorso di idee, più una quota per la realizzazione dei lavori», aggiunge Santuari.
La somma varierà a seconda dell’importo e dei contributi che Sat riceverà, ma è stato stabilito un importo massimo di 180mila euro. Si può immaginare che si tratti di un 10% dei costi (il progetto precedente sfiorava i 2 milioni). «Al contributo abbiamo pensato quando si è parlato di ristoro olimpico – precisa – e ai 21 milioni di euro per il rilancio dell’altopiano. Il “Tonini” in questo quadro è un elemento imprescindibile, fa parte del nostro patrimonio. Siccome i fondi hanno però vincoli di utilizzo stringenti, abbiamo deciso di usare altre risorse che si sono liberate grazie ai ristori».