TRENTO. Il caso della multa per eccesso di velocità annullata nei giorni scorsi dal giudice di pace di Pergine Valsugana per la mancata omologazione dell’autovelox rischia di non restare un caso isolato, come aveva auspicato il sindaco della città, Roberto Oss Emer.
In campo è infatti scesa l’Associazione Nazionale Tutela Utenti della Strada “Altvelox”, che ha sede a Belluno e che ha inviato al comune di Pergine una diffida affinché vengano immediatamente fermati gli apparecchi autovelox in uso sul territorio comunale.
L’associazione scrive che «non risulta, salvo smentita o prova contraria, che l’autovelox fisso disponga di regolare decreto di omologazione rilasciato dal ministero».
E se il sindaco si è dichiarato tranquillo, l’associazione ricorda che è stata la Corte di Cassazione a dichiarare l’illegittimità delle apparecchiature elettroniche per il rilevamento delle velocità, prive di omologazione.
Non solo: Altvelox ricorda anche un pronunciamento della Corte Costituzionale, che «ha inteso inquadrare inserire gli “autovelox” nell’alveo degli “strumenti metrici legali” come tali soggetti a specifico e rigoroso iter normativo, al fine di assicurare affidabilità e certezza dei dati di misura ad essi riconducibili, costituenti “prova legale” irripetibile e avente fede privilegiata».
In sostanza: il verdetto dell’autovelox deve essere inoppugnabile, e quindi l’omologazione è necessaria.
Di qui la richiesta al sindaco «di sospendere immediatamente le rilevazioni elettroniche mezzo autovelox installato sulla SR47 della Valsugana direzione Padova di cui oggetto sentenza Giudice di Pace, risultato privo di omologazione». In caso cotrario, minaccia l’associazione, «sarà depositata denuncia querela presso la Procura della Repubblica di Trento».