Site logo

Provinciali, il giorno della verità: oggi si saprà chi sarà il nuovo presidente della giunta. Spoglio in corso – Cronaca


TRENTO. Un netto calo nell’affluenza ha caratterizzato il voto in Trentino. La percentuale di chi si è recato alle urne è scesa nettamente sotto alla soglia del 60% con un calo di cinque punti percentuali rispetto a cinque anni fa. Sono andate a votare 257.914 persone, circa 17.000 in meno rispetto alle provinciali del 2018. E il calo è ancora più secco, oltre dieci punti percentuali, rispetto alle politiche di appena un anno fa quando il 69,59% dei trentini era andato alle urne; e pensare che in quell’occasione c’era stato un tracollo rispetto alle politiche di quattro anni prima di oltre 10 punti.Il disamoramento dei cittadini nei confronti della politica e delle istituzioni è particolarmente marcato in alcune zone della provincia, come il Basso Sarca e la Val di Fiemme. In Alto Garda e Ledro in particolare solo poco più della metà degli aventi diritto lo ha esercitato: sono andate a votare poco più di 21mila persone, pari al 51,04%; non che nel 2018 l’entusiasmo fosse alle stelle ma il calo è comunque marcato, oltre sei punti percentuali.E in questa assenza di impegno e partecipazione si distingue in particolare Riva del Garda che con un disastroso 47,05% è il comune a maggior astensionismo, seguito a ruota da Arco con il 49,49%.Altre comunità fredde nei confronti del voto sono la Val di Fiemme, col 52,66% di votanti e con Panchià e Valfloriana sotto la metà, il Primiero (55,24%) e la Val di Fassa, trascinata in basso in particolare da Moena (49,86%). Affluenze più incoraggianti e tenuta del voto sostanziale in Val di Sole (64,90%), dove quasi due elettori su tre si sono recati alle urne, e la Paganella (63,14%), unica Comunità di valle ad aumentare, seppur di poco, l’affluenza rispetto a cinque anni fa.I campioni di partecipazione sono tutti paesi piccoli come il giudicariese Borgo Lares (73,68%), i nonesi Campodenno (76,39%) e Sporminore (72,35%), il solandro Cavizzana (71,01%), i comuni mocheni di Frassilongo e Fierozzo (oltre il 73%) e soprattutto Castel Condino che si conferma al primo posto col 79,02% di votanti, qualcuno in più rispetto a cinque anni fa.Il calo di affluenza generale rispecchia quello che si è registrato nelle città e nei maggiori centri della provincia.A Trento si è recato alle urne un 7 e mezzo per cento in meno di aventi diritto, a Rovereto il calo è stato di quasi quattro punti, a Pergine Valsugana di 5 punti e mezzo, a Riva del Garda e Arco, che già partivano da posizioni più basse, crolli attorno all’8 per cento. F.G.



Originale su L’Adige

Commenti

  • Ancora nessun commento.
  • Aggiungi un commento