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Razziate le zucche coltivate dai ragazzi di Villa Maria: “Che amarezza” – Vallagarina


MORI. Sono amareggiati, delusi e anche arrabbiati alla cooperativa Sociale Villa Maria. Ed è facile comprendere il loro stato d’animo visto che sono stati vittima di un furto nei giorni scorsi. Furto particolare perché a sparire sono state le zucche coltivate con dedizione e amore a Mori sin da quando erano dei piccoli semi. E a pochi giorni dalla raccolta qualcuno le ha fatte sparire quasi tutte dal campo lasciando però quello che potrebbe essere un indizio: un manico di coltello – di quelli da tavola – sul quale era stata incisa la parola “happy”, felice.Ma, come detto, poco felici sono a Villa Maria e in particolare poco felici sono quelli che si occupano del progetto “Mi Coltivo” il servizio di agricoltura sociale della cooperativa che hanno raccontato la brutta storia anche sui social.«Facciamo questo post con molto dispiacere – spiegano – per condividere con tutti l’amarezza e la delusione che abbiamo provato! Nei giorni scorsi infatti ci siamo accorti che purtroppo qualcuno ha rubato quasi tutte le zucche della nostra produzione annuale , che avevamo piantato nel terreno in località Bazoera a Mori. Condividiamo questa cosa sperando di raggiungere quante più persone possibili e magari anche i colpevoli di questo gesto che riteniamo a dir poco vergognoso. Lo condividiamo per far sapere a tutti che questo gesto significa molto più di quanto possa sembrare all’apparenza. Quelle zucche infatti erano il prodotto finale di un lavoro di mesi, che era partito ad aprile da dei piccoli semini che con cura e attenzione sono stati piantati e coltivati dalle persone iscritte al nostro servizio. Chi ha rubato quelle zucche quindi non solo ha tolto al nostro piccolo servizio una possibilità di autosostenersi, ma anche – e soprattutto – l’occasione per chi ha lavorato con fatica in questi mesi di vedere il prodotto delle loro fatica. Siamo molto delusi e fortemente amareggiati da questo gesto ignobile ed egoista; di persone che non sanno riconoscere la fatica del lavoro degli altri, ma sanno solo approfittarne per il loro rendiconto personale. Non ci facciamo perdere d’animo perché sappiamo – ce lo avete dimostrato negli ultimi 2 anni – che per fortuna sia a Mori che a Rovereto ci sono molte persone che ci sostengono attivamente».Le zucche che sono state rubate dall’orto sarebbero state vendute dalla cooperativa o direttamente nei campi nei cosiddetti giorni di mercato o nel punto vendita che è stato aperto circa un anno fa in via Santa Maria.”Mi Coltivo” è un progetto che offre l’opportunità di inserirsi e sperimentarsi in un ambito innovativo quale quello dell’agricoltura sociale, che vede l’intersecarsi di due fondamentali ambiti: quello agricolo e quello del terzo settore.Il progetto si pone come obiettivo l’inclusione sociale di giovani adulti con fragilità, per realizzare una comunità più unita attraverso la creazione di sinergie tra diversi soggetti pubblici e privati, sperimentando modalità innovative nell’ambito del welfare. I destinatari del progetto sono giovani adulti con disabilità intellettiva medio-lieve e persone in situazione di disagio e vulnerabilità, tra cui i neet, inseribili in percorsi di inclusione.



Originale su L’Adige

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