TRENTO. Che la decisione del consiglio dei ministri di impugnare la legge provinciale sul terzo mandato potesse avere conseguenze pesanti sugli equilibri su cui regge la maggioranza, si era capito subito.
Fin dalle prime parole del presidente Maurizio Fugatti («Dal governo un atto pesante contro l’autonomia trentina, con una chiara valenza politica»). Adesso il primo a rompere gli indugi è il consigliere provinciale Claudio Cia, che, dopo aver rotto con FdI, ha il dente avvelenato con il partito di Giorgia Meloni.
Nel mirino di Cia, va da sé, c’è Francesca Gerosa, vicepresidente della giunta provinciale, contro la quale Cia avrebbe già pronta una mozione di sfiducia.
Per poterla presentare in aula, Cia dovrà raccogliere 7 firme. Impresa non impossibile.