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Trentino Trasporti, oggi lo sciopero sul rinnovo del contratto e il rilancio del servizio – Cronaca


TRENTO. Oggi, lunedì 9 settembre i lavoratori e le lavoratrici di Trentino Trasporti incroceranno le braccia per otto ore. Lo sciopero indetto unitariamente in tutta Italia da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Faisa Cisal riguarderà autobus, corriere e treni locali (Trento Malè e Valsugana). Il personale viaggiante e gli addetti alla biglietteria si fermeranno dalle 8.30 alle 16, tutti gli altri per l’intero turno di lavoro.

Il personale viaggiante e gli addetti alle biglietterie di Trentino trasporti Spa garantiranno il servizio da inizio servizio fino alle ore 8 e 30 e dalle 16 fino a fine servizio.

Lo sciopero cade nel giorno del rientro a scuola in Trentino, ma in teoria i disagi all’andata sono limitati per gli studenti, visto che la maggior parte delle lezioni iniziano alle 8, mentre ci potrebbero essere nel rientro a casa.

Dalla società di trasporti fanno sapere che le corse iniziate prima delle 8 e 30 e non ancora ultimate verranno effettuate con le seguenti modalità: per il servizio urbano e la funivia Trento-Sardagna è prevista la prosecuzione fino al capolinea; per il servizio extraurbano – per tutte le corse dirette che non prevedono il “cambio autobus” come indicato nel libretto orario – e per le ferrovie Trento-Malè-Mezzana e Trento-Borgo-Bassano è prevista la prosecuzione fino al completamento della corsa.

L’ultimo sciopero di pari durata indetto dalle Organizzazioni sindacali Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Faisa Cisal, ha avuto una percentuale di adesione pari al 37,51% del personale di Trentino Trasporti.

La protesta è stata decisa dopo l’ennesimo nulla di fatto sul rinnovo del contratto nazionale scaduto a dicembre 2023. “Lo sciopero – sottolineano le organizzazioni sindacali – è stato proclamato, dopo la prima azione di 4 ore dello scorso 18 luglio che ha registrato alte adesioni, per rivendicare il diritto al rinnovo del contratto nazionale e al miglioramento delle condizioni lavorative, sia normative che salariali”. 

I sindacati rivendicano aumenti retributivi in linea con l’attuale costo della vita, la ridefinizione delle parte normativa migliorando la conciliazione vita-lavoro e anche maggiore sicurezza a fronte del numero crescente di aggressioni fisiche e verbali a danno delle lavoratrici e dei lavoratori che operano su treni e autobus. Impensabile, secondo le organizzazioni datoriali, contrastare il calo di organici e la difficoltà di reperire nuovi addetti senza passare da un concreto miglioramento delle condizioni di lavoro. In ballo c’è la tenuta del servizio ai cittadini.“Ci aspettiamo – affermano infine unitariamente Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal – dalle associazioni datoriali un’apertura rispetto alle posizioni inconciliabili con il rinnovo tenute finora che hanno portato all’interruzione del confronto e alla conseguente proclamazione dello sciopero e da Governo un impegno concreto per finanziare il Fondo nazionale dei trasporti”.



Originale su L’Adige

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