TRENTO. Il modus operandi è sempre lo stesso. Un impostore contatta il possibile cliente propinando investimenti con grandi profitti. Prima piccole somme che sembrano fruttare molto bene, poi importi sempre più alti. Una volta investiti i soldi, però, l’investitore, qualora voglia prelevare l’importo, vede sparire i suoi investitori finanziaria e purtroppo anche i suoi soldi.Le denunce per questo tipo di truffe sono in aumento ma purtroppo spesso finiscono per essere archiviate o per difficoltà a reperire gli autori oppure perché colui che ha investito non utilizzato quel minimo di buon senso che in questi casi ci vorrebbe.Nei giorni scorsi, però, uno dei truffati che aveva perso le speranze di ricevere indietro la somma investita ha ricevuto una buona notizia. Il gip Enrico Borrelli, infatti, rintracciata la banca svedese utilizzata da due soggetti, già indagati per riciclaggio di denaro provenienti da fonti illecite in Svezia, ha ordinato il sequestro preventivo dei soldi trovati su uno dei conti correnti su cui il malcapitato risparmiatore trentino aveva versato più di 100 mila euro. Non tutta la somma è stata recuperata. Si parla di circa 70 mila euro, ma considerato che solitamente i truffati non riescono a recuperare nulla, è già molto.La vicenda in questione è iniziata nel luglio 2023 quando il trentino era stato contattato da un operatore italiano che gli proponeva di effettuare trading on line su una piattaforma chiamata www.europetrade.me. Ovviamente la promessa era di rendimenti rapidi ed elevati. Inizialmente era stato proposto un investimento di 180 euro e la cifra, in pochi giorni, guardando l’andamento sul sito della società, sembrava essere raddoppiata.Così l’uomo ha iniziato a fidarsi effettuando investimenti sempre più consistenti. Prima 2 mila euro, poi 9 mila, poi 13 mila fino ad arrivare a 101 mila euro. Quando è stato il momento di prelevare del denaro, però la sua richiesta non è stata accolta e raccogliendo informazioni ha scoperto che l’intero sistema era fittizio.Grazie alla denuncia presentata, però, i due soggetti, uno di origine ungherese e l’altro ucraino, sono stati indagati per truffa in concorso e parte della somma bloccata.