ROMA. Nelle truffe finanziarie una vittima su quattro è under 30 e viene adescata soprattutto sui social network. L’intelligenza artificiale è la nuova sirena per ingannare gli investitori con guadagni facili.
“Le truffe non solo non si fermano, ma diventano sempre più aggressive – spiega Andrea Unger, trader internazionale e unico ad aver vinto per quattro volte il campionato del mondo di Trading – cavalcano il trend del momento e mettono in evidenza investimenti apparentemente redditizi offrendo promesse di rendimenti elevati e privi di rischi. Questi truffatori riescono ad alimentare nelle persone la speranza di replicare lo stesso successo di quei pochi fortunati che ce l’hanno fatta, creando un pericoloso circolo di inganno e aspettative irreali.
Oggi, l’ampio utilizzo dei social network e l’aumento degli investimenti online ci rendono particolarmente suscettibili alle truffe, soprattutto quelle finanziarie. Un click o un semplice like può esporci alle insidie di finti guru che, sfruttando proprio i social network, cercano di adescare nuove vittime, soprattutto tra i giovani. Questi sono spesso bersagli privilegiati, spinti dalla scarsa cultura finanziaria e dalla volontà di emulare coetanei che mostrano uno stile di vita ricco e lussuoso. Tuttavia, è fondamentale ricordare che il sogno di lauti guadagni senza adeguate conoscenze non fa sconti a nessuno”.
Secondo la disamina di Unger, bastano un “like” o un “segui” e parte subito il tentativo di raggiro.
Mentre una indagine di Barclays Bank, la banca nazionale britannica, il 26% delle vittime delle frodi legate agli investimenti ha meno di 30 anni, mentre il 77% di tutte le truffe si consuma sui social media.
La leva che sta alla base di tutti i raggiri finanziari è il guadagno facile e alla portata di tutti.
Oggi si sta facendo strada una nuova truffa che sfrutta l’ultima novità del momento, ovvero l’intelligenza artificiale.
“Si fa credere alle persone che esistano algoritmi di intelligenza artificiale che, se sfruttati con i giusti strumenti informatici, sarebbero in grado di generare investimenti stellari – osserva Unger – Questo richiamo all’intelligenza artificiale alimenta la percezione di poter finalmente accedere a un mondo apparentemente magico grazie all’aiuto di un presunto benefattore che ci ha contattati per telefono.
L’efficacia di queste truffe nasce dall’ignoranza, intesa come mancanza di conoscenza, in campo sia finanziario che tecnologico. Un’ignoranza che spinge a sovrastimare il proprio potenziale, cadendo nelle trappole di chi cerca di convincerci dell’esistenza di grandi opportunità che chiunque può cogliere, anche senza le opportune conoscenze economiche”. Il problema dell’alfabetizzazione finanziaria è il fil rouge che lega tutte le truffe nel corso del tempo.
Infine, oggi le vittime sono soprattutto i giovanissimi, anche in età da liceo.
“L’idea di fare soldi con Bitcoin sfrutta la paura di molti di perdere l’occasione di tutta una vita – afferma Unger – Bitcoin è un termine che evoca grandi guadagni e la possibilità di diventare ricchi. spesso i giovani non hanno alcuna competenza o preparazione finanziaria, ma pur di non perdere il famoso treno che passa una sola volta nella vita, si gettano a capofitto nel mondo degli investimenti, correndo il rischio di fare scelte avventate e pericolose”.
Ma dalle promesse di guadagni in apparenza ragionevoli nascondono delle insidie.
“Parlare di guadagni fissi su base settimanale o giornaliera nel contesto finanziario è fuorviante. Nessuno può garantire questo tipo di rendite, neppure quando ammontano a percentuali apparentemente più innocue come un 10%.
Il mercato non può offrire rendite costanti e ripetitive nel tempo, tuttavia le persone vogliono crederci. Si illudono e sperano di poter accedere ad una ricchezza facile e immediata, esponendosi così a truffe e raggiri”, conclude l’esperto.