Ventimila euro di arretrati in busta paga ai consiglieri, la Cgil attacca: «Uno schiaffo ai lavoratori» – Cronaca

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TRENTO. Quei ventimila euro in più nella busta paga dei consiglieri provinciali, frutto di ricchi arretrati, e che si aggiungono a un già sostanzioso aumento, non sono affatto piaciuti ai sindacati. Che infatti vanno all’attacco. È, in particolare, il segretario generale della Cgil Andrea Grosselli a farsi sentire: «Le retribuzioni in media in Italia hanno perso l’8.7% del loro valore rispetto al 2008 – spiega –  Questo vuol dire che lavoratrici e lavoratori dipendenti sono più poveri rispetto a diciassette anni fa. Non va meglio alle pensionate e ai pensionati con la sforbiciata alla rivalutazione delle pensioni. Di certo non si accorgono di questi “ammanchi” le consigliere e i consiglieri regionali che stanno per incassare arretrati per 20mila euro, cifre che quasi equivalgono da sole alla retribuzione media annua di un lavoratore dipendente che in Trentino supera di poco i 21mila euro. Dunque non si può che restare basiti ed indignati di fronte a questa decisione che conferma come la classe politica goda ancora di privilegi inaccettabili. E non si tratta di fare facile demagogia: non abbiamo mai nascosto l’opportunità e la necessità di prevedere una giusta retribuzione per chi si dedica alla politica ricoprendo un incarico nelle istituzioni. Una cosa è il giusto riconoscimento economico, cosa diversa è il privilegio».
Grosselli spiega che gli aumenti delle indennità dovrebbero essere agganciati agli aumenti contrattuali dei dipendenti pubblici in valore assoluto. «Ipocrita e facile è usare l’aumento percentuale che per un lavoratore dipendente non copre comunque l’aumento del costo della vita registrato solo nell’ultimo triennio. Di fronte a questo ennesimo schiaffo alle lavoratrici e ai lavoratori auspichiamo almeno che consiglieri e consigliere versino la somma ottenuta nel fondo regionale per le famiglie e l’occupazione».

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Originale su L’Adige

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